Domenica, 27 ottobre, l’Associazione Padovani nel Mondo, come da programma, ha visitato la mostra “L’EGITTO DI BELZONI – Un gigante tra le piramidi”, che è stata inaugurata, al Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova, venerdì 24 ottobre e rimarrà aperta fino a tutto il 28 giugno 2020.

La visita che è stata guidata in maniera superba dalla dottoressa Sabina Magro

ha condotto i partecipanti lungo tutto il percorso che l’esploratore Belzoni, ispiratore della serie di film “Indiana Jones”, ha fatto durante le sue visite in Egitto.

Molto interessante la biografia del Belzoni, il cui nome in origine era Bolzon, illustrata in maniera direi quasi completa, curata nei particolari, e con la citazione di alcuni aneddoti, dalla preparatissima guida.

La mostra racconta e rende omaggio ad una vita avventurosa e ricca di imprese.

Il percorso espositivo alterna sistemi di visita tradizionali a momenti di grande impatto emotivo, grazie a tecnologie immersive, effetti multisensoriali e riproduzioni in scala reale. Gli ambienti storici, ricostruiti con la massima precisione, diventano spazi scenici che coinvolgono in spettacoli teatrali e in giochi virtuali. L’alternarsi di spazi stretti e labirintici, che evocano l’attraversata di cunicoli delle piramidi da parte  di Belzoni, e di spazi più ampi suscita continuamente il desiderio di vedere cosa accadrà dopo.

        

Mentre il visitatore osservava con particolare attenzione i reperti archeologi esposti, la guida ne indicava con dovizia di particolari dove essi erano stati ritrovati ed il significato che avevano, inoltre forniva dettagliate informazioni sui  diversi documenti storici esposti .

                                    

Dopo aver completato il percorso al primo piano, il visitatore scende al piano terra dove si trova una riproduzione in scala della piramide di Chefren scoperta dal Belzoni a Giza, all’interno della quale l’esploratore, dato che spesso altri si erano appropriati delle sue scoperte, lasciò la sua firma “scoperta da G. Belzoni. 2 mar. 1818”. 

 

     

Il Belzoni muore a 45 anni nel corso del suo viaggio nel centro Africa, nel porto fluviale di Gwato.

   

Fu seppellito ai piedi di un albero alla periferia del paese dove fu apposta un’epigrafe riportante il nome e la data della morte. Il suo corpo e la sua tomba non furono mai ritrovati.

Nonostante le sue numerose e importanti scoperte, per conto soprattutto dei britannici, Belzoni non è stato particolarmente celebrato e il suo nome è ricordato solo in pochi libri, anche se molti reperti custoditi nel British Museum di Londra recano la sua firma.

Un unico paese al mondo è intitolato all’esploratore: Belzoni City, città dello Stato del Mississippi di 1957 abitanti.

Quella di Belzoni fu una vita molto avventurosa, è stato esploratore, attore, esperto di idraulica. La sua indole lo portò a girare vari paesi d’Europa ma soprattutto lo portò in Africa, più precisamente in Egitto dove nel corso delle tre spedizioni da lui effettuate, fece importanti scoperte.

Nel corso della prima spedizione ebbe modo di andare al Tempio di Abu Simbel senza però riuscire ad entrarvi, fu nel corso della seconda spedizione che riuscì ad entrare senza ma non trovò al suo interno tutti i tesori che sui aspettava.

A lui si deve anche il ritrovamento della Tomba di Seti I (chiamata anche Tomba Belzoni)